Protocollo tra Comuni, Regione Toscana e Consorzio del Chianti Classico per candidare il territorio del Gallo Nero a patrimonio dell’Umanità. L’occasione è stata l’inaugurazione dell’edizione 2021 dell’Expo del Chianti Classico. All’iniziativa organizzata dal Comune di Greve in Chianti hanno preso parte sindaci e assessori dei comuni del Chianti Fiorentino e Senese, Giovanni Manetti e Carlotta Gori, rispettivamente presidente e direttrice del Consorzio Vino Chianti Classico e Tessa Capponi, presidente della Fondazione per la Tutela del Territorio del Chianti Classico Onlus. Oltre al Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e la vicepresidente, nonché assessora regionale all’Agroalimentare Stefania Saccardi. In questa occasione è avvenuta la sottoscrizione del protocollo d’Intesa per la predisposizione della candidatura del paesaggio culturale del Chianti Classico nella lista del patrimonio mondiale dell’Unesco.
Il Protocollo verso il riconoscimento Unesco
La Regione Toscana, i Comuni di Greve in Chianti, Barberino Tavarnelle, Castellina in Chianti, Castelnuovo Berardenga, Gaiole in Chianti, Radda in Chianti e San Casciano in Val di Pesa, il Consorzio Vino Chianti Classico, la Fondazione per la Tutela del Territorio del Chianti Classico Onlus si impegnano a coordinarsi e collaborare, ciascuno nell’ambito delle proprie competenze, per mettere in atto tutte le iniziative necessarie a realizzare il processo di candidatura.

Di ciascun soggetto è stato definito uno specifico compito. Se la Regione Toscana e la Fondazione per la Tutela del Territorio del Chianti Classico gestiranno i rapporti istituzionali con il ministero della Cultura e la Commissione nazionale italiana Unesco, i Comuni e il Consorzio, attraverso il Distretto Rurale del Chianti, stimoleranno e promuoveranno il processo di candidatura attivando anche un ampio percorso di partecipazione nella comunità con il coinvolgimento degli operatori economici locali.
Il sindaco di Greve in Chianti, Paolo Sottani sostiene di «possedere tutti i numeri, le carte in regola per essere inseriti nella lista del Patrimonio mondiale dell’Unesco per l’identità che il sistema morfologico e la qualità degli interventi umani hanno generato nel corso dei secoli, per le peculiarità di un tessuto economico, sociale e culturale, dove sono presenti delle specificità architettoniche e agrarie che nessun altro sito possiede».
Anche Giovanni Manetti, presidente del Consorzio del Gallo Nero sottolinea che si tratta di «un momento cruciale per la storia e per il futuro di questo territorio di indiscutibile bellezza. Abbiamo tra le mani un’importantissima eredità che la storia ci ha lasciato e il compito attuale è quello di provvedere alla migliore conservazione di ciò che è stato costruito nel corso dei secoli». E per la presidente della Fondazione Tutela del territorio, Tessa Capponi, «il protocollo segna un passaggio istituzionale imprescindibile ed assegna un’investitura politica fondamentale al lavoro che si è appena avviato».

Infine il presidente della Regione, Eugenio Giani, «il paesaggio del Chianti Classico, una delle immagini più famose della Toscana nel mondo al punto da essere divenuto iconico, merita di entrare nella World heritage list».
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